IL COMUNE DI BARI RICORDA CROLLALANZA A 25 ANNI DALLA MORTE
Venerdì 21 gennaio 2011 ore 10,30 presso la Sala Consiliare di Palazzo di
Città (Corso Vittorio Emanuele n.84). Intervengono il sindaco di Bari, Michele
Emiliano, l'on. Roberta Angelilli, vicepresidente al Parlamento Europeo, il
prof. Giuseppe Parlato, presidente della Fondazione Ugo Spirito, il prof.
Nicola Martinelli, Prorettore del Politecnico di Bari, il prof. Luigi Masella e
l'avv. Enrico Fronticelli Baldelli, nipote di Araldo di Crollalanza |
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PRESENTAZIONE |
Il 18 gennaio 1986 moriva a Roma,alletà
di 93 anni, Araldo di Crollalanza. Sono trascorsi più di ventanni
dalla scomparsa del podestà di Bari, del ministro dei Lavori Pubblici del
fascismo, del presidente dellOpera Combattenti che realizzò le bonifiche
nellAgro Pontino e del senatore della Repubblica che ininterrottamente dal
1953 fino alla sua morte ha rappresentato a Palazzo Madama la Destra. Araldo
di Crollalanza non è caduto nel dimenticatoio, perché le sue opere
non sono state né possono essere cancellate dal procedere inesorabile del
tempo. Fu senzaltro un intelligente, onesto, dinamico e concreto servitore
dello Stato. Alla sua morte, anche i suoi avversari politici hanno riconosciuto
i suoi meriti di amministratore e legislatore. Per sincerarsene è sufficiente
scorrere questo sito e gli articoli, le dichiarazioni, i commenti raccolti nella
pubblicazione, curata dal Comitato per le onoranze ad Araldo di Crollalanza e
realizzata nel 2006. Non vengono riportati solo elogi alla sua figura, ma
anche qualche polemica, in tempi più recenti, sollevata da taluni esponenti
della sinistra. Non tanto per la sua attività ma per la sua appartenenza
al fascismo, di cui del resto "don Araldo" è stato uno dei fondatori
nel 1919. Né ha mai nascosto la sua amicizia con Benito Mussolini che ha
seguito anche nella disperata avventura della Repubblica sociale italiana.
E stato criticato per la sua coerenza e per la sua fedeltà, valori
che altri politici o intellettuali che facevano parte dellestablishment
del Duce, quando le sorti del fascismo e del secondo conflitto mondiale volgevano
al tracollo, hanno calpestato per tornaconto personale. Daltro canto
è estremamente significativo che in tutti gli articoli riportati in questo
sito (comprese critiche e polemiche) non vi siano disquisizioni teoriche, analisi
dei suoi scritti e dei suoi discorsi (di Crollalanza era stato anche un giornalista,
fondatore, tra l'altro, dell'Inpgi, l'istituto previdenziale della categoria),
ma lelenco più o meno lungo di quello che don Araldo
ha realizzato da podestà e da ministro. I fatti parlano per lui. E
stato così sia durante la cosiddetta prima Repubblica che aveva ghettizzato
la Destra, sia nel corso della Seconda che ha visto finalmente la Destra andare
al governo. Purtroppo di Crollalanza non ha vissuto questa seconda stagione.
Lui che aveva tentato, con i suoi interventi in piazza o in Parlamento, con i
convegni sulle riforme istituzionali, con il dialogo con tutte le forze politiche,
di fare uscire la Destra dallisolamento in cui era stata cacciata per favorire
lalleanza tra democristiani e comunisti. Non ha potuto assistere né
al crollo del comunismo, né a quello della Dc, travolta dagli scandali.
Dopo la sua scomparsa, per intitolargli un tratto del lungomare della sua Bari,
sono stati sufficienti tre anni, per il monumento ben quindici. Ma alla fine il
busto è lì, in piazza Eroi del Mare. Alcune volte lo hanno imbrattato,
un po come certi intellettuali di sinistra, hanno tentato, ma
invano, di sminuire o di offuscare limmagine di don Araldo:
luomo del buon governo. |